Quando, all’ultimo anno dei miei studi di specializzazione in Psicoterapia, ho avuto la
possibilità di frequentare la formazione di “primo livello EMDR”, ne ero molto affascinata, ma
anche un po’ scettica. Avevo studiato il trauma e le conseguenze importanti, a volte
devastanti, sulla psiche. Mi chiedevo perciò come fosse possibile curare queste sofferenze
utilizzando il movimento degli occhi. Non è ipnosi (si è coscienti per tutta la durata del
processo), non è magia né suggestione (ci sono numerosi studi scientifici al riguardo, anche
analizzando le immagini del cervello prima e dopo il trattamento). Mi chiedevo allora come
fosse possibile innescare questo processo verso la guarigione dal trauma.
Ora cercherò di spiegarvi come funziona. I traumi sono stati definiti anche
“ferite dell’anima”,
come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo. Esistono diverse
forme di esperienze traumatiche :
i “piccoli traumi”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti che si
provano per lo più nelle relazioni (un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle
persone significative durante l’infanzia), i
traumi più gravi, ovvero tutti quegli
eventi che portano alla morte o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care.
A questa categoria appartengono i disastri naturali, abusi e violenze, incidenti, lutti. La
ricerca ha dimostrato che, a seguito di un evento stressante, in alcune persone c’è
un’interruzione del normale modo di processare l’informazione da parte del cervello. Questo
avviene perché l’impatto stressante dell’evento è soverchiante rispetto alle possibilità che ha
l’individuo in quel momento di elaborarlo ed integrare l’esperienza in un sistema di significato
coerente. Emozioni di intensità estrema (ansia, depressione), perdita di controllo, impotenza,
sono sintomi importanti che prova una persona traumatizzata.
Nella seduta EMDR (acronimo che significa
desensibilizzazione e rielaborazione
attraverso i movimenti oculari ), la persona si focalizza sul ricordo dell’esperienza
traumatica o stressante accompagnata dal terapeuta che la guida nei movimenti oculari o in
altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra che favoriscono la connessione tra i due
emisferi cerebrali. Dopo le sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico
hanno una desensibilizzazione, perdono cioè la loro carica emotiva. Il cambiamento
solitamente è rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento.
L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere
si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi e le emozioni e sensazioni fisiche si
riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR
permette al paziente di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé,
incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche
negative. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi. Dal
punto di vista clinico e diagnostico,
dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta
più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano
più pensieri e ricordi intrusivi, i comportamenti di evitamento o di eccessiva allerta. Un altro
cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da
quelli immaginari condizionati dall’ansia.
Spesso i pazienti riferiscono che il ricordo dell’esperienza traumatica
sembra più lontano, e
lo vivono in modo distaccato, non più disturbante.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento
efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
Lo psicoterapeuta, che ascolta e accompagna la persona nella comprensione di sé
ricercando le cause del disagio psicologico, può utilizzare questo trattamento nel momento
in cui riscontra che queste cause siano da ricercare in esperienze traumatiche del passato.
L’EMDR, oltre che per rielaborare il passato, può essere utilizzato anche per rinforzare le
risorse della persona ed aiutarla a ritrovare uno stato di rilassamento e benessere.
Dr.ssa Psicoterapeuta Baldini Cristina